Lo sfruttamento sessuale dei bambini è un fenomeno globale
che, pur con varia intensità, è riscontrabile sia
nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Esso include
non solo lo sfruttamento sessuale dei minori, ma anche una remunerazione
in denaro o in natura.
Nell'ambito dello sfruttamento sessuale dei minori occorre distinguere
la pornografia infantile e la prostituzione infantile. Ogni anno
un milione di bambini vengono sfruttati per fini di pornografia,
vengono venduti per diventare schiavi del turismo sessuale e sono
avviati al mercato della prostituzione locale (dati Unicef, 1994).
Sono considerati pedofili coloro che sentono una attrazione sessuale
per i bambini di entrambi i sessi e che quindi vanno in cerca
di questo tipo di prestazioni. Una ricerca effettuata nel 1996
dalla Parker Rossman ha valutato con un'approssimazione per difetto
la presenza di 50.000 pedofili solo negli Stati uniti e 500.000
nel mondo. Lo sfruttamento sessuale dei bambini sussiste in quasi
tutti i Paesi del mondo e tocca principalmente le ragazze e le
bambine. La loro età fino a poco tempo fa variava in media
dai 14 ai 18 anni, ma la paura dell'Aids ha dirottato la domanda
verso bambini sempre più piccoli. Le statistiche ufficiali
presentate in occasione del Congresso Mondiale di Stoccolma contro
lo sfruttamento sessuale dei bambini a scopi commerciali, luglio
1996, rivela l'esistenza in Thailandia di 80.000 minori sotto
i sedici anni che si prostituiscono. Nelle Filippine sono 20.000,
dello Sri Lanka 10.000, in India 400.000, 20.000 dei quali a Bombay.
Dati allarmanti anche in Europa Orientale.
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